CHE SORPRESA AI MONDIALI! VINCE MADS PEDERSEN. Davvero inatteso il successo del danese capace di battere Trentin nella volata finale. Grande l'amarezza in casa Italia.
di Mario Laiosa - 29/09/2019
Un nome a sorpresa è quello che esce fuori dai mondiali di ciclismo. Sulle strade dello Yorkshire, in un finale amarissimo per l'Italia è il danese Mads Pedersen a laurearsi campione del mondo 2019. Per il corridore 23enne della Trek-Segafredo è la prima vittoria tra i professionisti, e che vittoria, quella di un mondiale, non di una gara qualsiasi, per un ragazzo che aveva centrato il suo miglior risultato lo scorso anno sulle strade del Giro delle Fiandre Davvero tremendo invece il finale per i nostri colori, con Matteo Trentin che ha ceduto proprio allo sprint decisivo contro Pedersen quando il titolo sembrava davvero alla portata, ma purtroppo le energie rimaste nelle gambe non sono state sufficienti. Sul gradino più basso del podio troviamo invece lo svizzero Stefan Küng, che nulla ha potuto in volata contro i due avversari.
LA GARA La giornata è durissima. Pioggia battente, asfalto spesso allagato, corridori che si ritirano praticamente ad ogni passaggio sulla linea del traguardo del circuito finale di Harrogate. Tanti i nomi altisonanti che escono di scena: tra questi il campione del mondo in carica Alejandro Valverde, e poi Gilbert, Evenepoel, Lutsenko. Belgio e Francia controllano la corsa con l'Italia sempre lì nelle primissime posizioni del gruppo. Il momento decisivo giunge a circa 35 km dalla fine quando il fenomeno del ciclocross Mathieu Van Der Poel rompe gli indugi con un attacco secco su uno strappo. Trentin non si fa sorprendere e salta sulle ruote dell'olandese. I due vanno a riprendere Küng, Pedersen e Moscon, tutti usciti in avanscoperta già da qualche chilometro. Il gruppo non si organizza prontamente. Prova la Francia ma con poca convinzione mentre per il Belgio tira Lampaert, ma gli uomini italiani e danesi si piazzano in posizione di stopper e disturbano non poco i tentativi di chiudere il gap. I fuggitivi allungano sempre di più collaborando tra loro. Poi, ai meno 23km, ecco che accade l'incredibile: su uno degli strappi c'è il cedimento improvviso di Van Der Poel, forse vittima di una crisi di fame. Sembra che la giornata possa diventare trionfale per l'Italia visto che tra gli uomini di testa Trentin non è solo quello con il miglior spunto, ma è anche colui che sembra palesare la maggior freschezza. Da tenere anche in considerazione la superiorità numerica data la presenza di Moscon che si fa in quattro per il suo capitano. Il finale si avvicina, la tensione è alta. Pedersen prende in testa l'ultimo strappo e il rettilineo d'arrivo, Trentin e Küng gli stanno incollati. Ai 150 metri ecco che Trentin lancia la volata ma non riesce a sprigionare una gran potenza, segno di poche energie rimaste nelle gambe. E così ecco che Pedersen può nettamente saltare l'avversario e allargare le braccia per festeggiare un trionfo tanto meritato quanto inatteso.