MARQUEZ, VITTORIA E OTTAVO TITOLO MONDIALE. Il fenomeno spagnolo vince la gara battendo Quartararo e porta a casa l'ennesimo titolo mondiale. Adesso Rossi non è più un miraggio. Moto 2: capolavoro Marini. Moto 3: vince Arenas, Dalla Porta 2°.
di Mario Laiosa- 06/10/2019
Marc Marquez vince il Gran Premio della Thailandia e si laurea campione del mondo per l'ottava volta in carriera. Mondiale che non è stato mai in bilico dato il netto dominio mostrato dallo spagnolo, sempre in lizza per la vittoria su ogni tracciato. Un talento fuori dal comune che lo porta a 26 anni ad un solo titolo di distacco da una leggenda come Valentino Rossi, e anche Giacomo Agostini comincia ad avvertire qualche brivido. La vittoria di Marquez è stata molto simile a quella ottenuta lo scorso anno su Andrea Dovizioso, con un incrocio all'ultima curva sull'attacco disperato di un Fabio Quartararo (Petronas Yamaha) che ha dato tutto ciò che aveva. Il francese sembra l'unico, forse insieme a Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha, oggi terzo), a poter infastidire Marquez, ma il re indiscusso è ancora il cabroncito.
MOTO 2 Ecco finalmente il Luca Marini che tutti aspettavano. Nella classe di mezzo il fratellastro di Valentino Rossi si regala una vittoria in solitaria al termine di una gara condotta in testa fin dal terzo giro quando ha saltato Alex Marquez (EG 0,0 Marc VDS). Poi nessuno lo ha più visto: è questo il Marini che ci si augura di vedere il prossimo anno. La gara di Marquez non è stata entusiasmante, forse il pilota spagnolo è stato più concentrato sulla classifica del mondiale che lo vede sempre più al comando. Con il quinto posto sono però solo due i punti persi su Augusto Fernandez (Flexbox HP40), molti invece quelli guadagnati su Jorge Navarro (Speed Up), protagonista di un weekend da dimenticare. Ottimo arrivo a podio per Brad Binder (Red Bull KTM Ajo) e Iker Lecuona (American Racing KTM), quest'ultimo per la prima volta sul podio.
MOTO 3 La Thailandia è dolce per Lorenzo Dalla Porta (Leopard Racing). Il pilota italiano deve cedere il successo ad un ritrovato Albert Arenas (Gaviota Angel Nieto Team), alla terza vittoria di carriera, ma guadagna ben venti punti sul rivale diretto alla corsa al titolo, Aron Canet (Sterilgarda Max Racing Team). Sfortunatissimo lo spagnolo, tirato giù insieme a McPhee e Suzuki dall'ennesima manovra scellerata di Darryn Binder. Non sfrutta l'occasione Tony Arbolino (VNE Snipers), protagonista di una vicenda avvolta nel mistero. Mentre si trovava in quarta posizione, il pilota italiano ha improvvisamente rallentato aggiustandosi un guanto e rientrando in pista fuori dalla zona punti. Da lì in poi un'alternanza di giri veloci e lentissimi che hanno reso ancora più strano l'accaduto. La spiegazione è giunta a fine gara: la mano destra si è improvvisamente addormentata e così Arbolino ha tentato di allargare il guanto per favorire la circolazione. Il risultato è un misero decimo posto che probabilmente lo taglia definitivamente fuori dalla corsa al titolo. Terza posizione finale per Alonso Lopez (Estrella Galicia 0,0), al primo podio di carriera; menzione anche per Stefano Nepa (Reale Avintia Arizona 77) che con l'ottava posizione finale ha fatto registrare il suo miglior risultato nel motomondiale.