MARQUEZ DOMINATORE. DOVIZIOSO E PETRUCCI SUL PODIO. Altra gara in solitaria per Marquez, imprendibile per le due Ducati. Moto 2: finalmente Alex Marquez. Moto 3: zampata di McPhee. di Mario Laiosa - 19/05/2019
Un altro monologo di Marc Marquez (Repsol Honda Team). Questa è stata la gara di Le Mans per quanto riguarda la classe regina. La supremazia di Marquez è stata per qualche giro interrotta da Jack Miller (Alma Pramac Racing), poi lo spagnolo ha allungato decimo dopo decimo finché non è diventato un puntino arancione da ammirare a distanza. Insomma, l'impressione è che l'unico rivale di Marquez sia Marquez stesso, anche perché gli avversari non sembrano all'altezza. Le Ducati attendono il Mugello per rilanciarsi, e intanto Dovizioso e Petrucci si accontentano di salire sul podio e limitare i danni. Buonissimo quarto posto per Miller che precede Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha), ancora una volta migliore tra i piloti Yamaha. Da rimarcare il sesto posto finale di Pol Espargaro (Rd Bull KTM), davvero in grande giornata.
MOTO 2 Vittoria autorevole per Alex Marquez (EG 0,0 Marc VDS) che torna così al successo che gli mancava dal Gran Premio del Giappone 2017. Il più piccolo dei fratelli Marquez ha preso un buon vantaggio sugli inseguitori e ha gestito molto bene la situazione fino all'arrivo. Ottima comunque la gara di Jorge Navarro (Speed Up), ancora secondo al traguardo, e di Augusto Fernandez (Flexbox HP40), terzo. Purtroppo la gara del leader del mondiale Lorenzo Baldassarri (Flexbox HP40) è finita già al secondo giro per una scivolata. Baldassarri si può consolare con il fatto che il secondo in classifica, Tom Lüthi (Dynavolt Intact GP), è andato incontro ad una giornata non felicissima e non è riuscito ad andare oltre la sesta posizione.
MOTO 3 Lo spettacolo della Moto 3 non finisce mai. A Le Mans arriva infatti il quinto vincitore differente su cinque gare disputate: è il turno di John McPhee, pilota scozzese che corre per il team Petronas Sprinta. McPhee è stato il più saggio in pista e dall'alto della sua esperienza si è tenuto il più possibile fuori dalla bagarre per poi uscire allo scoperto negli ultimi due giri, prendere il comando e tenerlo fin sulla linea del traguardo, riuscendo a resistere ai tentativi di sorpasso di Lorenzo Dalla Porta (Leopard Racing). Sul podio anche Aron Canet (Sterilgarda Max Racing Team) in versione ragioniere che ah pensato al mondiale e non ha corso troppi rischi, fatta eccezione per un contatto nel finale di gara con Kaito Toba (Honda Team Asia) che ha scatenato l'ira del giapponese. Canet allunga così in vetta alla classifica e sfrutta la giornata no di Jaume Masia (Bester Capital Dubai), solo dodicesimo al traguardo, e di Niccolò Antonelli (SIC58 Squadra Corse), caduto e ritirato.