NUOVI PILOTI E NUOVE AVVENTURE PER UNA STAGIONE CHE SI PREANNUNCIA ESALTANTE: LA FORMULA 1 STA TORNANDO.
di Mario Laiosa
L'inizio del Campionato del mondo di Formula 1 2019 si avvicina sempre di più. Tra pochi giorni le scuderie partiranno per l'Australia per il tradizionale appuntamento di apertura. Nessuna nuova squadra farà il suo debutto, ma saranno tantissimi i cambi di volante, alcuni anche clamorosi. Andiamoli a scoprire insieme.
Nel segno della continuità. Questa è la scelta della Mercedes, dominatrice indiscussa dell'era turbo-ibrida, alla caccia del sesto titolo costruttori consecutivo, un risultato riuscito solo alla Ferrari tra il 1999 e il 2004. Inutile dire che è ancora la favorita per la vittoria finale. Il campione in carica Lewis Hamilton è l'uomo per la corsa al mondiale. La sua fame di vittorie sembra inesauribile e l'occasione di fare un altro passo verso il record di Michael Schumacher è ghiotta. Potrà contare sulla disponibilità di Valtteri Bottas, importantissimo in più occasioni, agnello sacrificale della casa tedesca. Ma d'altronde, se il tuo compagno di squadra si chiama Hamilton e tu non sei un fenomeno, il ruolo che ti compete non può essere che quello di comprimario.
Inizia una nuova era anche in casa Ferrari. Partito Kimi Raikkonen, accanto a Sebastian Vettel ci sarà il giovane Charles Leclerc. E se qualcuno pensa che il monegasco farà il buon comprimario, qualcun altro vede in lui un pilota che può anche puntare in alto. Certo che se Leclerc dovesse andare forte da subito si rischierebbe di vedere pian piano spegnersi Vettel, stile 2014 con Ricciardo accanto. D'altro canto il tedesco aveva sempre appoggiato la conferma di Raikkonen, compagno di box poco influente in fin dei conti. Le prime indicazioni verranno fuori dai test. Il 2018 è stato un anno dai due volti: una prima parte di stagione in cui la SF71-H era apparsa la vettura da battere e un seconda metà di campionato in sordina, anche per via delle troppe incertezze di Vettel.
Max Verstappen è in grande crescita e il suo talento non si discute. Nel 2018 si è anche dato una calmata. Pierre Gasly è il volto nuovo: tutto da dimostrare senza troppe pressioni addosso. L'incognita, grande quanto una casa, è il propulsore Honda. A dire il vero la power unit nipponica sembra essersi comportata discretamente bene sulla Toro Rosso, tanto da spingere la scuderia madre ad abbandonare le (deludenti) power unit Renault. L'impressione è questa: se il motore sarà all'altezza della concorrenza, la Red Bull potrebbe divenire estremamente pericolosa per la corsa al titolo mondiale.
Il 2019 è il quarto anno dal rientro nel circus della Renault. Lo scorso anno la squadra francese ha centrato il quarto posto tra i costruttori, sfruttando anche le controverse vicende occorse alla Force India. Il gap da colmare con i tre top team è davvero importante, ma la casa francese sembra intenzionata a provarci. Non può spiegarsi altrimenti l'ingaggio di Daniel Ricciardo accanto al confermato Nico Hülkenberg. Se la vettura non sarà all'altezza, nemmeno un pilota concreto e veloce come l'australiano potrà portarla in alto.
Dopo undici anni scompare il nome Force India. Nel travagliatissimo anno 2018 la scuderia è stata rilevata da una cordata di imprenditori capeggiata da Lawrence Stroll, padre del pilota Lance. Il nome scelto per la nuova stagione è Racing Point. Alla guida ci saranno Sergio Perez e, neanche a dirlo, Lance Stroll. La Haas ha appena vissuto la propria migliore stagione in Formula 1 e ha deciso di dare ancora fiducia ai suoi due piloti. Se Kevin Magnussen il pane se lo è guadagnato onestamente, la conferma del disastroso Romain Grosjean ha destato non poche perplessità. Intanto la nuova livrea, nera e oro, fa sognare. Un altro storico nome che scompare per uno che ritorna: Sauber esce di scena, torna Alfa Romeo Racing. Rievocato il leggendario marchio del biscione, che a dire il vero in F1 non ha mai combinato granché, tolti i due titoli mondiali degli albori. C'è comunque grande euforia. Cambia completamente la formazione: l'Italia torna finalmente ad essere rappresentata tra i piloti con Antonio Giovinazzi, al cui fianco ci sarà un Kimi Raikkonen che con la sua esperienza potrà contribuire ad un'ulteriore passo in avanti.
Partiamo dalla Toro Rosso. La scuderia satellite della Red Bull ha ceduto alla casa madre Gasly e ha spedito a casa il deludente Brendon Hartley. Al loro posto arrivano Alexander Albon, al debutto assoluto nella massima serie, e Daniil Kvyat, ancora una volta al volante della monoposto di Faenza. Le note dolenti sono Williams e McLaren. La scuderia fondata da Sir Frank Williams è in un periodo buio e la scorsa stagione è stata a dir poco disastrosa, tanto da indurre Martini a terminare il contratto di sponsorizzazione. La nota positiva è il ritorno in F1 di Robert Kubica che sarà fiancheggiato da George Russell. Anche la McLaren naviga in acque agitate. Fernando Alonso, ormai stufo, ha lasciato la scuderia dopo avere fatto i miracoli e strapazzato Vandoorne, appiedato dal team. Per il 2019 serve una profonda revisione dell'aerodinamica e bisogna sperare in una crescita della power unit Renault. I piloti saranno Carlos Sainz Jr. e l'esordiente Lando Norris.